Archivio storico comunale Ravenna, Fondo di carte topografiche, Mappa 68, 1844, particolare

Quante storie nella storia 2023
22ª Settimana della didattica e dell’educazione al Patrimonio in archivio

Quante Storie nella Storia

La mostra virtuale proposta dall’Archivio storico comunale di Ravenna nell’ambito del progetto Quante storie nella storia 2023, promossa dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Emilia Romagna, dalla Regione Emilia Romagna – Settore culturale e dall’Associazione nazionale archivistica italiana – sezione Emilia Romagna, è quest’anno dedicata al Mausoleo di Teoderico, il sepolcro del re dei Goti, di cui nel 2026 saranno i 1500 anni dalla morte.
La mostra non ha lo scopo di riscrivere la storia del monumento, ma solo di proporre le fonti d’archivio in gran parte già segnalate da Silvio Bernicoli, ad uso e beneficio di coloro che vogliano riprendere gli studi sul sepolcro del re Goto.
I documenti e le rappresentazioni che lo riguardano sono in queste pagine in parte riprodotti e in parte citati assieme all’indicazione della fonte documentaria e ad una breve bibliografia orientativa.
Come d’abitudine si noterà la migrazione di una parte di documenti dall’Archivio storico al fondo dei manoscritti della biblioteca Classense.
Per quello che riguarda il Fondo delle carte topografiche si sono individuate tutte le carte che mostrano il mausoleo, per lo più in dettaglio e rappresentato nel più ampio contesto del territorio a nord della città.
Vi è poi un capitolo sui documenti che riguardano più in generale il mausoleo e alcuni lavori fatti durante i secoli quando il sepolcro – destinato al culto cattolico – era chiamato Santa Maria Rotonda o Santa Maria alla Rotonda.
Alcuni documenti si riferiscono alla vasca di porfido che la tradizione vuole essere servito come sepoltura al corpo di Teoderico.
Le vicende che riguardano la costruzione di un cimitero fuori dalle mura cittadine, voluto per motivi sanitari ad inizio Ottocento, coinvolsero il mausoleo le cui immediate vicinanze sembravano, in un primo momento, essere state individuate come luogo adatto.
Molte sono state le opere dedicate alle vicende della vita di Teoderico, ispirate senza dubbio anche dal mistero sulla costruzione del suo sepolcro sovrastato dalla grande cupola di calcare d’Istria.
Nel 1851 Francesco Capozzi donò al Comune di Ravenna il manoscritto de Teodorico: tragedia lirica, sperando che si trovasse chi la potesse musicarla per poi rappresentarla in occasione dell’apertura del Teatro Alighieri.