a cura di Maria Rita Bentini

Biblioteca Classense / Sala del Mosaico
14 ottobre 2023 – 14 gennaio 2024

Orario di apertura:
da martedì a venerdì 15-18.30
sabato 9-13 • 15-18.30
Ingresso gratuito
Inaugurazione 14 ottobre ore 16

PALIANYTSIA significa pane in ucraino, una pagnotta di frumento grande e rotondo, cotta al forno. Già prima dell’inizio della guerra di invasione russa del paese questa parola ha cominciato ad assumere nuovi significati, ed è diventata un simbolo per il popolo ucraino. In quanto gli occupanti russi non riescono a pronunciarla correttamente, si è trasformata in un codice che permette di riconoscere gli amici dai nemici.

L’artista, fuggendo da Kiev, ha cercato salvezza in un luogo remoto e protetto ai confini dell’Ungheria, in Transcarpazia. Una casa rurale senza luce e riscaldamento, le montagne e i fiumi, la povertà e la vita semplice dei contadini sono stati il nulla da cui ripartire, per resistere ed esistere. I corsi d’acqua che attraversano il territorio, levigando con forza le grandi pietre disseminate nei fondali, sono stati fonte di ispirazione: le forme perfette scolpite dalle correnti hanno ricordato all’artista la palianytsia. Sculture naturali da tagliare a fette con le quali imbandire tavoli ricoperti di lino bianco per fare memoria insieme della vita e della storia, invitando gli abitanti del luogo a riunirsi intorno alla nuova comunità. L’arte come pane quotidiano.

E’ questa l’origine del progetto, presentato alla Biennale Arte di Venezia 2022 tra gli eventi OFF, che a Ravenna acquisisce nuove risonanze.

La pietra è materia cui la storia del mosaico è legata fin dai tempi più antichi, sia nella forma di ciottolo fluviale, sasso di cava o marmo: come per l’artista ucraina sono tutti elementi selezionati, prelevati o tagliati, per comporre immagini. Il mosaico è anche la tecnica che, insieme alla scultura e altri media, ha connotato il percorso artistico di Zhanna Kadyrova. Con materiali di recupero come piastrelle, ceramica, mattoni e cemento, il frammento-frattura rende visibile quanto perduto nei cambiamenti della storia e quanto resta del passato.