Biblioteca Classense / Sala Muratori
18 gennaio / 22 febbraio / 28 marzo

Giovedì 18 gennaio • ore 17:00
L’Intelligenza Artificiale e la Fantascienza di Kubrick
Professor Marco Gori, Dipartimento di ingegneria e Scienze matematiche, Università di Siena
Dalla sua nascita, per molti anni, l’Intelligenza Artificiale (IA) ha trovato posto nei laboratori di ricerca e sui palcoscenici dei film di fantascienza. Più recentemente, l’impressionante impatto applicativo in molti contesti diversi ha portato l’IA all’attenzione dei cittadini per via dei significativi processi di trasformazione incorso nel mondo del lavoro e per vari altri aspetti che hanno grande impatto nella vita reale. L’esplosione dell’IA generativa sostenuta da grandi aziende sta accelerando l’impatto al punto che è ormai sensato chiedersi se l’intelligenza e la creatività siano davvero caratteristiche distintive dell’homo sapiens. Si intravedono all’orizzonte cyborgs intelligenti e creativi che sembrano ormai la realizzazione del sogno di Kubrick.

Giovedì 22 febbraio • ore 17:00
La memoria: dalla mnemotecnica alle neuroscienze cognitive
Professor Carlo Miniussi, Centro interdipartimentale Mente/Cervello Università di Trento
La memoria è una componente essenziale della nostra capacità di ascoltare, pensare e agire; essa ci permette di definire chi siamo. Possiamo concepirla come la narrazione consapevole della nostra esistenza, basata sulla capacità di archiviare e recuperare informazioni nel corso del tempo.
Questo processo ci consente di affrontare consuccesso le sfide e la complessità dell’ambiente circostante.
Solitamente, valutiamo la memoria come un sistema unitario, giudicandola in termini di “buona” o “cattiva” nel suo complesso. Tuttavia, la memoria non è semplicemente un registratore di eventi, con i ricordi che fungono da copie delle nostre esperienze. In realtà, essa rappresenta un sistema complesso e dinamico in continua evoluzione.

Giovedì 28 marzo • ore 17:00
I neandertaliani: un viaggio tra fossili, molecole e manufatti
Professor Stefano Benazzi, Dipartimento di Beni Culturali Alma Mater Studiorum Università di Bologna
Il Neanderthal è una specie umana autoctona dell’Europa, con le prime tracce risalenti a circa400 mila anni fa, ma successivamente ritrovata anche nel Levante e in Asia Centrale. Inizialmente dipinti come individui primitivi con limitate capacità cognitive, le recenti ricerche hanno rivoluzionato questa percezione grazie a metodologie di scavo più rigorose, approcci multidisciplinari nell’analisi dei resti umani e delle prove archeologiche, e all’impiego di tecnologie innovative.
Questi nuovi studi rivelano un ritratto notevolmente diverso dei Neandertaliani, evidenziando una specie umana che si è dimostrata ben adattata sia dal punto di vista biologico che culturale ai rigidi climi dell’Europa durante il Pleistocene Medio e Superiore. Questa prospettiva solleva interrogativi sulle cause della loro estinzione, avvenuta circa 40 mila anni fa in concomitanza con la diffusione degli Homo sapiens in Eurasia.