Biblioteca Classense
16 febbraio – 13 aprile

Giovedì 16 febbraio – ore 17.00 – Sala Muratori
“Wexford come microcosmo ne I racconti dei Rainwater Pond di Billy Roche.”
Beatrice Masi
Beatrice Masi è dottoranda e tutor didattico presso l’Università Alma Mater di Bologna. Si occupa di letteratura irlandese contemporanea, con particolare attenzione verso le arti performative, la poesia e la prosa ibrida. È traduttrice dall’inglese all’italiano e tra i suoi recenti lavori figurano I racconti dei Rainwater Pond (2020) di Billy Roche, e The Blocks, i ragazzi degli O’Devaney Gardens dello scrittore dublinese Karl Parkinson. È editor e traduttrice per la rivista online “Almanacco Internazionale” in cui si raccolgono poesie di vari autori internazionali, tra cui quelle della poetessa irlandese Doireann Ní Ghríofa. I racconti di Rainwater Pond è un romanzo corale in dodici racconti ambientato nell’area attorno allo stagno di Rainwater, nella contea di Wexford, sudest dell’Irlanda, un microcosmo anti-metropolitano in cui le vite dei protagonisti si intrecciano in un continuo gioco di riconoscimenti.
Ogni storia dà voce a un abitante del luogo, dallo scapestrato cantante Tommy Day alla formidabile nuotatrice Maggie Angre, fino all’amore impossibile tra Michael Farr e la poetessa Kitty Shaw. Con l’abile utilizzo del mito come struttura portante del testo, Billy Roche rende le vite dei suoi antieroi delle storie universali in cui amori incompiuti, speranze perdute e insondabili ossessioni si uniscono a una serie di rocambolesche avventure, profonda ironia e struggenti passioni. Come se non bastasse, tutta la raccolta è permeata da una costante sensazione di mistero infusa dall’oscura presenza dello stagno di Rainwater, il luogo da cui tutte le storie hanno inizio e in cui tutte, alla fine, finiscono per inabissarsi.
Intermezzo musicale con arpa celtica a cura di Giuseppe Ranieri

Giovedì 2 marzo 2023 – ore 17.00 – Sala Dantesca
La Ballata del Letto Vuoto
William Wall
William Wall è nato a Cork nel 1955 ed è autore di sette romanzi, tre raccolte di racconti e cinque volumi di poesia. Il suo romanzo This is the Country del 2005 è stato selezionato per il Man Booker Prize. Nel 2017, con la raccolta The Islands, è stato il primo autore europeo ad aggiudicarsi il Drue Heinz Literature Prize, prestigioso premio americano. Vive tra l’Irlanda e la Liguria, a Camogli, e traduce dall’italiano. Un’antologia delle sue poesie è stata pubblicata nel 2012 con il titolo Le Notizie Sono (MobyDick), a cura di Adele ’Arcangelo. Con Nutrimenti ha pubblicato Il Turno di Grace (2021) e La Ballata Del Letto Vuoto (2022).
La Ballata Del Letto Vuoto (il titolo rimanda a un celeberrimo blues di Bessie Smith) poggia la sua struttura sull’amicizia fra due donne e usa questa relazione per esplorare temi come l’amore, l’impegno politico e sociale, la lingua e la traduzione. Oltre al tradimento, alla gelosia, alla solitudine, alla poesia, alla musica… Il romanzo di William Wall è denso di temi cruciali per la nostra epoca, di immagini indimenticabili e di snodi narrativi degni di un noir.
Ma quanto lo rende ancora più singolare è la leggerezza, l’equilibrio, la freschezza, la passione e l’originalità con cui tutti i temi vengono presentati e approfonditi, dando vita a un racconto di fortissimo valore ideale e diirresistibile forza narrativa. William Wall dialoga con Daniele Serafini.
Intermezzo musicale con arpa celtica a cura di Giuseppe Ranieri

Giovedì 13 aprile 2023 – 17.00 – Sala Muratori
Vita e opere di Flann O’Brien (ovvero Brian O’Nolan, Myles na gCopaleen, Brother Barnabas e molti altri)
Gino Scatasta
Gino Scatasta insegna Letteratura Inglese e Culture Mediali Anglofone presso l’Università di Bologna. Ha scritto di letteratura irlandese e di letteratura vittoriana, in particolare di Charles Dickens e di Oscar Wilde. La sua monografia più recente è Fitzrovia o la Bohème a Londra (2018), sulla scena bohémien londinese dal 1850 al 1950. Si è occupato inoltre di fumetti, di cultura pop e della cultura inglese degli anni Sessanta del Novecento. È presidente della Italian Oscar Wilde Society e direttore del Nucleo di Ricerca Power to the Pop presso il Dipartimento LILEC.
Scrittore amatissimo in Irlanda (ma poco noto, a parte una ristretta cerchia di appassionati, fuori dalla sua nazione), Flann O’Brien è uno dei personaggi più affascinanti della narrativa irlandese, non fosse altro per la sua enorme produzione, pubblicata sotto vari pseudonimi. Del resto neppure Flann O’Brien era il suo vero nome, dato che nel 1911 viene battezzato con il nome di Brian O’Nolan, o in gaelico Brian Ó Nualláin. La sua produzione letteraria fu varia e discontinua, fra romanzi, opere teatrali, rubriche giornalistiche:
difficile da descrivere, straripante nella sua bizzarria, zeppa di personaggi improbabili e di storie ineffabili. Si cercherà di presentare lo scrittore nel contesto della sua Dublino e della sua Irlanda, di chiarire il suo rapporto con i suoi contemporanei come Joyce, Yeats e Beckett e di delineare il debito che gli scrittori irlandesi di oggi hanno con lui.
Intermezzo di musica irlandese per violino a cura di Pierfrancesco Venturi