Storia della Biblioteca

Storia della Biblioteca

L'abbazia di Classe in una incisione tratta da Annales Camaldulenses, VII (1762)


Nel 1803, dopo le soppressioni delle corporazioni religiose volute da Napoleone Bonaparte, l’antica e importante biblioteca dei monaci camaldolesi diventa la biblioteca civica di Ravenna. La costruzione dell’antico edificio che oggi ospita la Biblioteca Classense inizia intorno al 1515. I monaci, che fino ad allora avevano abitato a Classe, decidono di trasferirsi in città, al riparo delle mura, e lasciano il loro antico monastero danneggiato durante la Battaglia di Ravenna (1512). Per quasi 300 anni l’abbazia viene ampliata e diviene uno dei più grandi e maestosi monumenti della Congregazione camaldolese.
I fondi librari dei più importanti dei conventi e monasteri della città soppressi tra Settecento e Ottocento, riuniti negli spazi dell’antica abbazia camaldolese, costituiscono il patrimonio della biblioteca civica che prese il nome di Biblioteca Classense.
Tra i fondi più antichi troviamo codici manoscritti, incunaboli1, edizioni a stampa di pregio, manoscritti originali, manoscritti musicali, carteggi, raccolte di grafica come disegni, xilografie2 , incisioni su rame, litografie3.
Numerosi sono i fondi speciali, di grande ricchezza e varietà documentaria.
Dal 1800 al già ricco patrimonio originario, si sono aggiunte le donazioni di importanti biblioteche private, come quella dell’architetto Camillo Morigia (1743-1795) e dello storico dell’arte Corrado Ricci (1858-1934). Altre biblioteche sono state acquistate, come quella della famiglia Spreti, ricca di manoscritti, opere d’arte e documenti indispensabili per la ricerca sulla storia e sulla cultura di Ravenna, e la Raccolta Dantesca, creata dal grande bibliofilo ed editore Leo Samuel Olschki (1861-1940). Questa raccolta contiene prime e rare edizioni dedicata all’opera di Dante Alighieri.
Oggi, grazie a una politica delle acquisizioni costante nel tempo, la Classense è una biblioteca storica di cultura generale, dotata di un patrimonio librario antico, moderno e contemporaneo tra i più importanti d’Italia, in continuo accrescimento e aggiornamento.
Un grande progetto di restauro architettonico, sta recuperando tutti gli spazi dell’antico complesso dell’abbazia per una superficie di 28.000 m2.

  1. I primi libri a stampa, prodotti nel Quattrocento. ↩︎
  2. Procedimento di stampa con matrici in legno incise a rilievo. ↩︎
  3. Procedimento di riproduzione a stampa tramite una matrice di pietra. ↩︎

Galleria

Pagina aggiornata il 01/10/2024

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