Cantiere Zaganelli

Biblioteca Classense / Sala Muratori
Giovedì 24 marzo ore 16.30 e mercoledì 13 aprile ore 16.00

A maggio del 2021 aveva ricevuto 130.000 voti online, vincendo la competizione contro un’opera riminese: oggi i lavori sulla Resurrezione di Lazzaro, la grande pala d’altare cinquecentesca di Francesco Zaganelli (306 x 450 cm) conservata in Sala Muratori, sono ad un punto di svolta. Grazie alla munificenza di Coop Alleanza 3.0, vinto il concorso “Opera Tua” con enorme partecipazione di pubblico online, il restauro è iniziato nel 2021 ed è giunto ad una fase avanzata, che evidenzia alcuni dei risultati attesi da un restauro che non è un semplice “ripristino”. La modalità prescelta per i lavori è quella del “cantiere aperto”, con alcuni appuntamenti durante i quali saranno proposti incontri con il pubblico, che potrà entrare nel vivo delle operazioni grazie alla disponibilità dei restauratori e delle altre figure coinvolte. Gli incontri programmati sono il 24 marzo e il 13 aprile, sempre alle 16.30 in Sala Muratori, davanti al dipinto.

Finora l’opera, il cui restauro ha coinvolto oltre metà della sua superficie visibile, è stata sottoposta ad esami preventivi e puliture da parte del Laboratorio del Restauro s.r.l. di Ravenna, diretto da Ada Foschini e incaricato dei lavori, sotto l’alta e attiva sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini e con la collaborazione del Laboratorio diagnostico del Dipartimento di Beni culturali dell’Università di Bologna (Campus di Ravenna). Il coordinamento delle attività è svolto dall’Ufficio tutela e valorizzazione del patrimonio museale della Biblioteca Classense.

Ma chi era Francesco di Bosio Zaganelli?
Nato a Cotignola intorno al 1460 e morto a Ravenna nel 1532, inizialmente conduce una bottega insieme al fratello Bernardino, altro importante pittore, fino ai primi anni Dieci del Cinquecento, periodo in cui Francesco risulta risiedere a Ravenna. Mentre Bernardino si mantiene entro i binari di un’educazione ferrarese-bolognese, Francesco fu spirito inquieto, sollecitato dalle più disparate tendenze pittoriche del tempo. Sue opere si trovano presso prestigiose pinacoteche nazionali e internazionali.
La “Resurrezione di Lazzaro” è un’opera di notevole importanza, non solo per Ravenna, ed è citata anche da Giorgio Vasari nelle sue celebri “Vite”. Il decano degli storici dell’arte, in visita presso il monastero di Classe, vide e apprezzò personalmente l’opera, definita “di una complessità compositiva stupefacente” da Giordano Viroli (1993).
Il dipinto potrebbe esser stato lasciato incompiuto dall’autore e completato da allievi e in questo senso il recupero della pellicola pittorica sta già riservando sorprese e fornendo nuovi elementi su uno dei più importanti pittori romagnoli del Cinquecento.

Prenotazione consigliata: 0544.482116 o via mail a segreteriaclas@classense.ra.it