L’ingegnere capo del Comune di Ravenna fra le bonifiche del territorio e i lavori alla tomba di Dante

L'illustrazione italiana 30 giugno 1878 Le feste per Farini 1
L'illustrazione italiana 30 giugno 1878 Le feste per Farini 1
L'illustrazione italiana 30 giugno 1878 Le feste per Farini 2
L'illustrazione italiana 30 giugno 1878 Le feste per Farini 2

Il 9 giugno del 1878 Ravenna organizzò le feste inaugurali per il monumento a Luigi Carlo Farini collocato nella piazza davanti alla stazione.
In questa occasione Romolo Conti si occupò delle decorazioni dei luoghi della città destinati alla festa, mentre i privati cittadini addobbavano le proprie case.
“Così, gli edifici di governo, d’intendenza, di comunità, d’assai ravegnani, erano stati ristorati; e il talento e il gusto dell’ingegnere civico, ne’ concetti della luminaria, degli archi, de’ palchi e delle decorazioni; e l’abilità de’ pittori e degli altri artisti poterono spaziare e sfoggiare, gareggiando di prontezza e genio. […] Tutti poi furono meravigliati all’aspetto del nuovo giardino (e chi più conosceva le squallide stamberghe che c’erano prima) in una sola notte creato, arborato e fiorito per incanto, sotto la bacchetta magica davvero dell’ingegnere Conti. […] La stazione tanto dentro che fuori, era fregiata di festoni intrecciati a trofei: sul piazzale di essa fusti giganti elevavansi, adorni dei pavesi affratellati russiese e ravegnano, del nazionale, e di quel di Modena, Bologna, Torino e Roma: con attorno gli stendardi dell’altre città precipue dell’Emilia e d’Italia, alternati d’aste, guerniti di fiori e d’ancili. Da un lato del piazzale, di lontano, scorgevasi la grande bandiera italiana, in cima alla torre pubblica; e, di là dalla stazione, facevano bella mostra, lungo la darsena gli alberi dei legni del canal Corsini, pavesati a festa. […] Le descritte decorazioni furono immaginate dal cav. Conti capo ingegnere civico; e sua invenzione era anche il leggiero graziosissimo palco, a loggie doppie patenti, di stile gotico-moresco; ove all’una e ¾ ebbero ricetto le autorità. Nelle loggie minori annesse erano le dame e damigelle d’invito ufficiale; nel palco simile rimpetto le signore e signorine d’invito ufficioso. In larghissimo circolo dispostisi i diversi corpi morali e le associazioni che avean formato il corteo, venne dato il cenno di scuoprimento. Il cannone tuonò, sqarciossi tosto, cadendo, il velame; e apparve in tutta la sua maestà, con fiera espressione dell’occhio, col magnanimo dispetto delle labbra corrugate, col convulso spiegazzare della fatal carta fra le dita rattratte, la statua colossale di Luigi Carlo, atteggiata a mestizia e ira, in quel grande momento istorico della pace di Villafranca. […] Venne l’ora della luminaria e dei giuochi pirotecnici”

Comune di Ravenna
Sostienici