Cattedrale N.018 (dettaglio)

ASCOLTARE BELLEZZA 2021

Come in un momento di raccoglimento, ogni giorno dell’inizio della stagione

Piero Pizzi Cannella
Cattedrale n.018 / Solstizio d’inverno

Biblioteca Classense / Sala del Mosaico
10 febbraio – 17 marzo

• lunedì ore 15 -18
• da martedì a venerdì ore 9 -18

Ingresso libero, limitato nel rispetto dei protocolli sanitari
Informazioni: informazioni@classense.ra.it, 0544482116
IAT Ravenna Tel. 054435404

Dopo i recenti interventi artistici realizzati da Nicola Samorì e Nicola Verlato e dopo il forzato stop causa pandemia, ritorna in Classense il percorso Ascoltare Bellezza, ospitando un altro importante pittore italiano: Piero Pizzi Cannella, protagonista dell’omaggio dantesco alla città ravennate.
Da mercoledì 10 febbraio a mercoledì 17 marzo 2021 è visibile al pubblico Cattedrale N.018 / Solstizio d’inverno, grande lavoro pittorico della misura di 205×310 cm in dialogo con il prezioso elemento musivo pavimentale risalente al VI secolo d.C. che domina la grande Sala del Mosaico della Biblioteca Classense. Un momento di raccoglimento artistico che accompagna e conclude la stagione invernale e che ci porta all’attesa primavera.
L’iniziativa è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna, Istituzione Biblioteca Classense, Mar Museo d’Arte della città di Ravenna ed è curata da Paolo Trioschi.

Piero Pizzi Cannella nasce a Rocca di Papa, vicino a Roma nel 1955. Nei primi anni ’70 è allievo di Alberto Ziivieri all’Accademia di Belle Arti di Roma, periodo in cui frequenta anche i corsi di Filosofia all’Università La sapienza e inizia ad occuparsi di arte concettuale. Partecipa alle attività della neo-avanguardia a La Stanza, spazio romano gestito da un gruppo di artisti tra cui ,Giuseppe Gallo, Stefano Di Stasio. Lì tiene la sua prima personale pittorica Bruno Ceccobelli nel 1977 . Nel 1980 partecipa ad una collettiva anacronista alla galleria La Tartaruga di Roma.
Nel 1984 insieme a Bruno Ceccobelli e Marco Tirelli dà vita alla celebre Scuola di San Lorenzo presso il Pastificio Cecere dove già operano Giuseppe Gallo Gianni Dessì e Nunzio Di Stefano. In quel periodo espone dipinti figurativi alla galleria l’Attico di Roma e in numerose occasioni presso Annina Nosei Gallery a New York, Galerie Folker Skulima a Berlino, Galerie Triebold a Basilea, presentando opere incentrate sull’evocazione della figura umana attraverso oggetti d’uso comune decontestualizzati, come indumenti, accessori, mobili, da allora sono numerose e importanti le presenze espositive di Piero Pizzi Cannella, tra le quali ricordiamo: Biennale di Parigi e San Paolo di Brasile (1985); Biennale di Sidney (1986), XI e XII Quadriennale di Roma (1986 e 1996); Biennale di Venezia (1988, 1993 e 2011); Biennale di Istanbul (1989; Biennale di Pechino (2003); I misteri di Roma presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (2004); Viaggio nell’Arte Italiana 1950-80. Collezione Farnesina, mostra itinerante presso; Museo di Belle Arti di Budapest, Museo Nazionale di Arte Contemporanea di Bucarest e il Museo del Palazzo di Wilanow di Varsavia (2007-08); Italia Contemporanea. Officina San Lorenzo al Mart di Rovereto (2009); Lo splendore della verità, la bellezza della carità, Aula Paolo VI in Vaticano (2011) Pizzi Cannella-Ceramiche al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza (2013) e Almanacco Napoli (2019-20 ) al Maschio Angioino di Napoli. Sue opere sono esposte permanentemente in importanti collezioni pubbliche e private tra le quali: Palazzo Reale di Milano, Galleria d’Arte Moderna di Bologna, Museo Mumok di Vienna, Museo d’Arte Contemporanea di Pechino, MACRO di Roma, San Giorgio in Poggiale a Bologna, Biedermann Motech a Villingen-Schwenningen (Germania), al Museo d’Arte Moderna di Saint Etienne (Francia) e alla Galleria d’Arte Moderna di Torino. L’artista vive e lavora a Roma.