Sognare il Parnaso. Dante e il ritorno delle Muse

Biblioteca Classense / Sala Muratori
Via Baccarini, 5 – ore 17.30

Lungo il corso del Trecento, alcuni lettori bene avvertiti (Guido da Pisa, Boccaccio, Benvenuto da Imola) giudicarono che Dante avesse saputo rinnovare il mondo classico, riconducendo le Muse sulla terra. La Commedia propone infatti la rivisitazione di remoti miti di fondazione, esemplari nella tradizione antica e quindi riscritti da Dante, raccogliendo scaglie di poesia dai poemi latini e rielaborandone segmenti intensamente allusivi, lungo tutto il tragitto del poema.
Le Letture classensi esplorano i nuclei narrativi di alcuni fra i racconti più significativi: il viaggio di Minerva in Parnaso, per udire il canto di Calliope e conoscere le origini della fonte/”cisterna”, destinata a ispirare i poeti; la scelta e la rivisitazione delle “donne antiche” nel limbo delle eroine in Inf. IV, il grandioso mito orfico della discesa negli abissi del Tartaro alla ricerca di Euridice; e il viaggio di andata e ritorno compiuto dalla nave Argo, guidata da Giasone “fatto bifolco” per la conquista del vello d’oro.
Oltre la riflessione dei commentatori, impegnati a spiegare dettagliatamente i fatti, questi miti saranno, con molteplici esiti, patrimonio comune di tutta la cultura europea.
Sabato 24 settembre
Minerva in Elicona e la nascita della poesia
Claudia Villa (Scuola Normale Superiore di Pisa)

Sabato 8 ottobre
L'”antica fiamma”: Medea, Didone, Francesca
la conferenza sarà tenuta dalla Prof.ssa Claudia Villa (Scuola Normale Superiore di Pisa) in memoria del Prof. Thomas Ricklin improvvisamente e immaturamente scomparso

Sabato 22 ottobre
Da Euridice a Beatrice. Metamorfosi dell’amata defunta.
Stefano Carrai (Università di Siena)

Sabato 5 novembre
Medea, Giasone e Argo: l’impresa dopo venticinque secoli di letargo
Paola Allegretti (Società Dantesca Italiana)

La conferenza della prof.ssa Paola Allegretti, illustrerà il rapporto tra Dante e l’impresa degli Argonauti.
Al culmine della visione della mente di Dio (Par. 33, 94-96) Dante misura la sconfitta della sua memoria paragonandola al letargo di venticinque secoli che lo separa dall’impresa degli Argonauti. La storia gloriosa degli Argonauti è per lui l’evidenza della perdita di un’opera, il dolore di una lettura impossibile, lancinante ancora al momento della fine trionfale della sua propria impresa (Inf. 2, 41 e 47 e Inf. 32, 7).
Argo, Medea, Isifile e Giasone diventano così presenze ricorrenti in punti nodali del poema: personaggi esemplari tra Inferno, Purgatorio e Paradiso, tra dannazione e recupero appassionato del mito antico.

Sabato 12 novembre
Miti femminili danteschi nel commento di Benvenuto da Imola
Luca Carlo Rossi (Università di Bergamo)

Al termine del ciclo delle Letture classensi dedicate al rinnovamento del mondo classico operato da Dante, al ritorno delle Muse e dei miti classici all’interno della Commedia, si passeranno in rassegna le reazioni del maestro Benvenuto da Imola davanti ai principali nuclei mitici femminili oggetto delle relazioni precedenti: dalle Muse a Minerva, da Calliope alle Piche, da Isifile a Medea. Sarà un confronto fra le interpretazioni degli studiosi contemporanei e quelle di un lettore trecentesco particolarmente attento ai valori metaletterari del poema dantesco e alle coeve riflessioni sulla mitologia promosse da Petrarca e da Boccaccio, due intellettuali coi quali Benvenuto ebbe un diretto e fecondo contatto.