Rassegna letteraria

A cura di Matteo Cavezzali

Biblioteca Classense / Sala Muratori
Via Baccarini, 5 – ore 18,00 (salvo dove specificato diversamente)

Martedì 22 gennaio – Roberto Cotroneo, Niente di personale (La nave di Teseo)
Un atto d’accusa stringente e radicale al nostro presente, la fotografia di quello che siamo diventati. Dentro una storia d’amore, un ritratto impietoso (e appassionato) dell’Italia e di Roma.

Mercoledì 30 gennaio – Antonio Polito, Prove tecniche di resurrezione. Come riprendersi la propria vita (Marsilio)
Il giornalista del Corriere della Sera parte da un itinerario personale per giungere a una proposta estesa a tutti: avviare un percorso di “perdita” per riconquistare sé stessi.

Mercoledì 6 febbraio – Pierluigi Battista, Il senso di colpa del dottor Zivago (La Nave di Teseo)
Pierluigi Battista racconta la vita da romanzo di Boris Pasternak, una storia avvincente di donne e poeti, spie e carteggi segreti, in cui si intrecciano pericolosamente letteratura e passione.

Domenica 10 febbraio ore 17 Ascanio Celestini e Giovanni Albanese, L’armata dei senzatetto (Contrasto) – Palazzo dei Congressi, Largo Firenze 1
Quest’armata di senzatetto non è gradita. È proprio gente inutile per una comunità moderna e produttiva che vuole migliorarsi e se non fosse per la tolleranza che è indispensabile in una società civile quella accozzaglia starebbe già tutta in qualche discarica o peggio.

Mercoledì 13 febbraio – Carlo Lucarelli, Peccato mortale (Einaudi)
Comunque sia il caso, è nella natura del commissario De Luca, va risolto. Sempre. Anche a costo di accettare un compromesso.

Mercoledì 20 febbraio – Giovanni Dozzini, E Baboucar guidava la fila (Minimum Fax). Una favola senza morale, che affronta il tema delle migrazioni scegliendo di raccontare quello che viene dopo le traversate, la normalità inafferrabile di una vita dignitosa che segue ogni approdo e tutto quello che questa normalità contiene: le paure, i desideri, la rabbia, le nostalgie, riuscendo a ottenere alla fine quella particolare risonanza poetica che hanno soltanto le cose vere.

Mercoledì 28 febbraio ore 10.30 – Amelie Nothomb Palazzo dei Congressi, Largo Firenze 1
Scrittrice belga. Figlia di un ambasciatore membro di una delle famiglie più in vista del suo paese ha trascorso l’infanzia in Giappone, per poi trasferirsi in Cina al seguito del padre diplomatico.
I suoi libri hanno ormai conquistato milioni di lettori e fans appassionati. L’esordio a soli ventitré anni con Igiene dell’assassino, cui ha fatto seguito, ogni anno, un romanzo accolto con identico successo. Il più recente è I nomi epiceni (Voland)

Mercoledì 6 marzo – Teresa Ciabatti, Matrigna (Solferino)
Con la sua voce scomoda e irresistibile, Teresa Ciabatti ci immerge nel racconto di un mistero, con un romanzo sui ruoli che non si finisce mai di attribuire: padre, madre, fratello, sorella.

Lunedì 11 marzo – Michela Murgia, Noi siamo tempesta. Storie senza eroe che hanno cambiato il mondo (Salani)
Immagina di avere 6 anni e di iniziare a leggere storie. Immagina che per dieci anni queste storie siano solo avventure di ragazzi solitari, abbandonati da chi li doveva accudire, cresciuti nella periferia di qualcos’altro, poco capiti e amati. Immagina che tutti questi piccoli eroi solitari siano speciali perché dotati di talenti o poteri unici e che sia grazie a quelli che salveranno sé stessi o il mondo. Figurati che la loro solitudine si spezzi solo per una o al massimo due amicizie che diverranno sue complici. Immagina infine che la loro battaglia per la sopravvivenza si svolga in un mondo difficile e ostile, dove per riuscire a farcela sarà necessario dar prova di doti davvero fuori dal comune. Vite non per tutti. Avventure per persone con doti speciali. Supereroi, supereroine, creature con un destino unico da ammirare, ma impossibili da imitare. Siamo sicuri che siano queste le sole storie possibili? Che sia l’X factor, l’eccellenza, il talento raro a fare la differenza davanti alle sfide del mondo? E se invece non fossero i geni solitari, ma il lavoro di squadra e la condivisione a cambiare la storia? Perché la tempesta, alla fine, sono solo milioni di gocce d’acqua, ma col giusto vento.